“BABEL CIRCUS”
Collage on paper
cm. 200×200
2013
KINGS affronta una tematica molto antica, con riferimenti sumeri, ebraici e cristiani, fino alla contemporaneità. In maniera differente ma concettualmente identica l’uomo continua a distruggere tutto, con la sua arroganza, prepotenza, avidità.
Profilo Artista
Kings è il progetto artistico di Federica Perazzoli e Daniele Innamorato; più che semplicemente un duo, è la coppia è il nucleo fondante attorno a cui ruotano artisti e creativi come in una nuova Factory Warholiana, in un lavoro che spazia tra le più diverse espressioni e tecniche, privilegiando la fotografia e il neon, ma sconfinando nella scultura, nell’installazione, nel merchandising fino alla pubblicazione di libri d’artista e magazine autoprodotte.
È il sociale il punto di partenza della poetica di Kings, in un pensiero che esula da intenti e coinvolgimenti politici di sorta, e che alla pars destruens delle opere di denuncia accosta la pars costruens dei lavori che si pongono come comunicazione positiva e propositiva di cambiamento. Scatti che immortalano corpi segnati dall’abuso di sostanze, comportamenti sociali ai limiti, conseguenze indelebili di azioni autodistruttive, documentate con occhio obiettivo e esplicito, senza volontà di giudizio, ma con volontà di rappresentazione; reportage che si affiancano a veri e propri progetti architettonici di recupero di aree urbane dismesse a cui viene conferita una nuova identità di spazio d’arte, intervenendo sullo scheletro di ecomostri abbandonati, che si trasformano in Nuovi Musei anche solo applicandoci un’insegna, disegnando una nuova mappa della partecipazione artistica della città. Statements forti, come slogan punk, che chiedono un’arte libera e senza mediazioni, si illuminano in installazioni al neon dai colori violenti, luci che mirano ad accendere una coscienza critica nei fruitori della cultura.
Architettura, reportage, ma anche moda, design, e sopratutto musica, prima vera passione di Kings e fonte inesauribile di ispirazione, di collaborazione, e di sperimentazione su media e materiali extra artistici. Album in vinile, picture disc, edizioni limitate, pezzi unici, tirature rarissime diventano materia scultorea: plasmata, bucata, modificata e assemblata; installazioni votate al rock’n’roll, in cui neon e grafica si incontrano, in una commistione tra parola e figurazione, a stretto contatto con il lavoro e l’estetica di band e musicisti; o in cui amplificatori e altoparlanti creano barriere più o meno fisiche, muri di suono creati da diaframmi di potenti strumenti di riproduzione audio e video. L’etica punk del Do It Yourself si trasforma nel lavoro di Kings nella creazione di spille, magliette, disegni su carta, fino a vere e proprie fanzine, pubblicazioni pirata maggiormente riconducibili a un multiplo d’artista piuttosto che a un prodotto editoriale, rigorosamente realizzati a mano e in numero limitato, che creano veri e propri banchi di merchandising da concerto all’interno di mostre ed esposizioni, attraverso cui il pensiero artistico di Kings trova un veicolo per diffondersi al di fuori dei confini dello spazio in cui è canonicamente relegato per la fruizione.